Una riunione parlando di giustizia sportiva

giustizia sportivaLa prima riunione tecnica di febbraio presso i locali sezionali di Nichelino ha ospitato l’incontro con Luigi Mandrone (Procura arbitrale), Giorgio Frangia (Presidente della Commissione Disciplina), Vincenzo Esposito (segretario e nostro associato) e Natalino Amisano (Settore Tecnico): il tema della serata è stato relativo alla giustizia sportiva e al comportamento da parte degli associati AIA.
Dopo l’apertura della serata da parte del nostro Presidente con le informazioni, le raccomandazioni e i consigli per i nostri associati, Luigi Mandrone ha introdotto il tema parlando subito della problematica relativa ai social. Essi sono uno strumento deleterio, se usati in modo malsano. È giusto che ognuno abbia una passione per una squadra del cuore, ma è importante che questa passione non sfoci nell’insulto verso nostri altri colleghi arbitri proprio attraverso i social network. Oggigiorno è molto facile incappare in post su Facebook o Twitter, laddove una persona esprima il proprio parere; bisogna stare quindi molto attenti a non essere tentati di approvare con un “like” o disapprovare con insulti un’idea rendendo pubblico il nostro punto di vista, perché potremmo essere facilmente attaccabili.
Il Presidente della Commissione Disciplina, Giorgio Frangia, ha poi proseguito la serata definendo la struttura della giustizia sportiva e la procedura della gestione sanzioni della giustizia sportiva stessa. È stata sottolineata l’importanza del Regolamento AIA: non è importante conoscere soltanto il regolamento del gioco del calcio, ma altrettanto fondamentale e utile conoscere il regolamento AIA per conoscere i nostri diritti e doveri come arbitri ed associati ed entrare più sereni sul terreno di gioco.
Infine è stato posto l’accento sull’articolo 40, comma 1 del Regolamento AIA, il quale recita: “Gli arbitri sono tenuti a svolgere le proprie funzioni con lealtà sportiva, in osservanza dei principi di terzietà, imparzialità ed indipendenza di giudizio, nonché a comportarsi in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva, con trasparenza, correttezza e probità.”.
Lealtà, correttezza e trasparenza sono quindi requisiti fondamentali degli arbitri verso la propria associazione.
Andrea Dabenigno

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